Tutti i venerdì vestiva di bianco;
bianco candido, perfino i calzini.
Oggetto degli sguardi di quelli che
passavano senza capire.
Non era che un vecchio che restava là, inerte,
insolita figura, seduto distrattamente
in riva al mare; con le gambe incrociate in padmasana.
Candore nei capelli inanellati
scossi ai capricci del vento.
Cotone bianco come la spuma
portata dalla morbida cresta dell’onda;
marosi che lambivano, e lambivano,
sonnacchiosi la sabbia fine.
C’era un groviglio di pensieri
che lo faceva sorridere insistentemente,
perfino per un’inesistente ilarità;
cantava e rideva con le braccia alzate
salutando il cielo, e inchinandosi,
in ossequio al mare.
Era piuma il suo corpo, anima, pareva levitare.
Con le mani a conchiglia si strofinava il viso
e sembrava che s’offrisse all’immaginario...
La cupa densa tenebra non gli impediva
di sorridere; sorrideva, sorrideva, e ringraziava...
Buongiorno, giorno! Buongiorno!,
con quello sguardo perso come chi nulla vede.
Era saggio; sapeva manipolare i sogni...
Il tempo gli aveva insegnato che non serve vedere.
Dal suono capiva quand’era poesia,
o quand’era mare con la stessa e vecchia corale
Poema traduzido para o italiano por Manu_C
Meu agradecimento.